La clausola non trasferibile rende l'assegno un titolo nominativo consentendone l'incasso al solo beneficiario. Si tratta di una forma di garanzia che, oltre a rendere l'assegno un titolo nominativo, mette al riparo in caso di smarrimento o furto.
Per prevenire il riciclaggio di denaro dal 13.08.2011 è obbligatorio apporre tale clausola in ogni assegno di importo pari o superiore ad € 2.500,00.
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Oggi, invece, alla luce delle intervenute modifiche legislative, al correntista viene consegnato un libretto di assegni con la dicitura "non trasferibili".
I vecchi libretti privi della dicitura di non trasferibilità devono essere richiesti esplicitamente e comportano un'imposta di bollo di € 1,50.
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