Nel reato di diffamazione ciò che viene lesa è la reputazione, ovvero la stima di cui un individuo gode in seno alla società (non consiste nella considerazione che ciascuno ha di sé, ma nel senso di dignità personale in quel particolare contesto storico).
La reputazione può essere offesa sia da espressioni non vere e non obiettive, sia da allusioni insinuanti e subdole.
Anche le espressioni dubitative e sottintese possono essere idonee ad integrare tale reato purché poste davanti a terzi e siano tali da indurre questi a ritenere l'effettiva rispondenza a verità dei fatti narrati.
L'individuazione dell'offeso, inoltre, può avvenire anche per esclusione tra una categoria di persone.
Fonte: art. 595 c.p.
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