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ASSEGNO BANCARIO: COSA SIGNIFICA SE NON E' TRASFERIBILE?

La clausola non trasferibile rende l'assegno un titolo nominativo consentendone l'incasso al solo beneficiario. Si tratta di una forma di garanzia che, oltre a rendere l'assegno un titolo nominativo, mette al riparo in caso di smarrimento o furto.

Per prevenire il riciclaggio di denaro dal 13.08.2011 è obbligatorio apporre tale clausola in ogni assegno di importo pari o superiore ad 2.500,00.








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Dal 2007 inoltre sono state modificate le modalità di rilascio dei libretti di assegni. In precedenza, infatti, al correntista veniva rilasciato un libretto di assegni che, salvo diversa indicazione, potevano essere girati a creditori terzi. Su ogni assegno, infatti, c'era un apposito spazio bianco che consentiva di scegliere se apporre o meno la clausola di non trasferibilità.


Oggi, invece, alla luce delle intervenute modifiche legislative, al correntista viene consegnato un libretto di assegni con la dicitura "non trasferibili".


I vecchi libretti privi della dicitura di non trasferibilità devono essere richiesti esplicitamente e comportano un'imposta di bollo di € 1,50.

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